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sabato 3 dicembre 2011

Portachiavi in Polyshrink: Lupin



Ciao, per realizzare il passo-passo del portachiavi che troverete qui di seguito, ho utilizzato un materiale per me praticamente nuovo, il polyshrink! Questo materiale si presenta sottoforma di fogli sottili trasparenti, opachi, neri e bianchi che potranno poi essere successivamente colorati con tantissimi tipi di colori diversi (pastelli, pennarelli, acquerelli, acrilici...) creando  effetti molto particolari! Una volta colorati infatti questi fogli andranno ritagliati, sagomati e scaldati o con il soffiatore ad aria calda, (con il phon il processo è possibile ma moolto lento) o nel forno di casa a 170° per meno di tre minuti. Sulla confezione è scritto che il polyshrink non deve essere cotto a temperature superiori ai 300° e che è atossico, tuttavia nel restringersi mi dà l’idea che qualche sostanza possa essere rilasciata nel forno, quindi generalmente non lo faccio mai prima di cucinare alimenti, al limite dopo, quando il forno è ancora caldo.

 Al termine di questo riscaldamento, il polyshrink, materiale termo restringente, si sarà miniaturizzato e trasformato in una specie di plastica molto più spessa e resistente, ma anche più piccola! A proposito delle variazioni di dimensione infatti, è vero sì che sulla confezione è scritto che il disegno può diminuire anche del 45%, in realtà però, per mia esperienza ho notato che questo calo del 45% si riferisce alle dimensioni LINEARI (lati L) e poiché per es. AreaQuadrato= L*L se il lato dimezza, l’area diventa ¼!

Noterete che durante la cottura l’oggetto tenderà a contorcersi e ripiegarsi su se stesso ma dopo qualche secondo si distenderà nuovamente da solo, se ciò non dovesse capitare potete aiutarlo voi quando è ancora caldo senza bruciarvi con un piccolo stuzzicadenti.
Al termine della cottura poi, se non si ha proprio l’intenzione di conferire una forma particolare all’oggetto, credo sia meglio cercare di rendere la figura il più piatta possibile perché in generale o comunque in particolare quando una figura in polyshrink viene utilizzata come applicazione su superfici piane, rischia, se leggermente imbarcata, di rompersi se schiacciata quindi meglio evitare la cosa appiattendola fintanto che è ancora calda e modellabile!
Ora l’oggetto è pronto, si può verniciare per fissare meglio i colori e proteggerlo per poi utilizzarlo per tantissimi scopi come per creare gioielli, ciondoli, portachiavi applicazioni per album e biglietti, insomma il limite è solo la vostra fantasia!



Ecco qui quindi, uno dei miei primi esperimenti con il Polyshrink!

-         Portachiavi di lupin-

-         Ho acquistato alcuni fogli normali di polyshrink trasparente, normali nel senso che una volta ho acquistato un foglio apposta stampabile con la stampante a getto di inchiostro, ma al momento ne sono sprovvista quindi userò quello “classico”. (In effetti ho notato una certa differenza tra i due fogli, soprattutto nell’attaccamento del colore al foglio, con il polyshrink apposta la stampa viene proprio bene e il colore asciuga in un attimo, con i fogli normali non viene così bene, quindi mi limiterò ad usare la stampa per tracciare i contorni della figura che poi colorerò a mano)



-         Preso il foglio trasparente ho cominciato a levigarlo con una limetta da unghie (avevo finito la carta vetrata fine) per fare aderire meglio il colore al foglio, in effetti però questo tipo di procedura non mi ha soddisfatta troppo, perché alla fine a lavoro ultimato si notano delle minuscole striature come se il portachiavi fosse graffiato, quindi questo metodo andrà sicuramente un po’ migliorato! (magari è evitabile con alcuni tipi di colore?, proverò e vi saprò dire …)
VEDETE COME SI NOTA LA ZONA TRATTATA CON LA LIMETTA

-       Ho levigato entrambe le parti del foglio perché una dovrà essere stampata, l’altra dovrà essere ruvida per evitare inceppamenti alla stampante (anche se questi fogli di polyshrink non sono espressamente adatti per la stampante quelli che ho inserito fino ad ora non si sono mai incastrati, ma ciò potrebbe capitare quindi bisogna fare molta attenzione per evitare di rompere la stampante! Un metodo alternativo per realizzare soggetti ricchi di dettagli e magari difficili da disegnare a mano libera può essere quello di ricalcarli con un pennarello indelebile così da non correre rischi con la stampante!)
Ho scelto la mia immagine dal computer e l’ho DIMENSIONATA AL PUNTO GIUSTO, ricordo che se i lati dimezzano, l’area diventa circa ¼.
Questo è il foglio appena uscito dalla stampante che poi ho colorato con uniPosca( i pantaloni e la cravatta) e pastelli.

     Al momento la stesa del colore non sembra il massimo, vedremo dopo che la cottura tende ad accentuare
      i difetti ma anche a concentrare il colore e rende meno evidenti le striature.




       Sto pensando di provare a colorare i prossimi lavori con gli acquerelli o le matite colorate, ho già fatto alcuni esperimenti con i colori acrilici e se ben tirati il risultato è buono! Se stesi con abbondanza invece una volta cotto il lavoro, il risultato è piuttosto strano perché il colore si concentra tutto!
      Ho forato la sagoma e poi l'ho messa in forno per la cottura, il forno era già caldo quindi l'ho lasciata per meno tempo... alla fine il risultato è stato questo 

               
 
    
Al termine della cottura si può notare innanzitutto la diminuzione delle dimensioni, poi la differenza dei due lati, A quello colorato direttamente (foto su sfondo scuro), B quello opposto, più lucido e più bello grazie allo spessore del polyshrink e anche perché nel dipingere per esempio gli occhi, con la punta grossa dell’uniposca avevo un po’ coperto i contorni neri della figura, ma in questo lato la cosa non si nota e la figura è maggiormente definita!
    Per ultima la verniciatura, necessaria poiché la parte dipinta risulta molto ruvida e deve essere protetta!
   Inizialmente ho verniciato la figura con uno spray trasparente per fissare un po’ i colori, poi l’ho ricoperta con uno strato più spesso di vernice data con il pennello … e il risultato è questo!
Da lontano non è male, da vicino però si notano un sacco di imperfezioni, in particolare quelle fastidiose zigrinature, come fare? Chissà, forse riuscirò ad eliminarle con la carta vetrata fine fine …! Vedremo ;)




Accanto si vede un altro portachiavi realizzato nello stesso modo!
Alla prossima!  

3 commenti:

  1. Ciao mi sono appena iscritta tra i tuoi sostenitori e sono contenta di essere la prima, anche nel lasciarti un commento!!!!!!
    Sei stata molto brava......
    Se colori con i tamponi con l'aiuto dei bastoncini per le orecchie non hai bisogno di carta vetrata.
    Se il colore ti sembra leggero devi considerare che quando si restringe il colore diventa più scuro.
    Se ti fa piacere partecipa al mio candy

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  2. ciao volevo chiederti come fai a stampare io ho comprato i fogli ma la mia non li accetta SI INCEPPA

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    1. Ciao Chiara, scusa molto per il ritardo della risposta ma credevo di averlo già fatto! Comunque ci sono alcuni fogli acquistabili in negozio specifici per l'utilizzo con la stampante, sono più ruvidi e consentono di stampare utilizzando anche la stampante di casa senza sbavature; in mancanza di quelli io con la carta vetrata cerco di creare una zona di presa nel foglio grattandolo leggermente su una estremità in modo da evitare che una volta inserito nella stampante scivoli! Spero di esserti stata d'aiuto, buon lavoro!

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